Vlad III di Valacchia (Draculea) l'Impalatore - Parte 2a

Nel 1462 i turchi arrivano fino a Targoviste, e Vlad III (Tepes) viene tradito da Mattia Corvino il Re di Ungheria che lo fa imprigionare a Buda. Durante il periodo di prigionia, durato circa 12 anni, Vlad, non disponendo di materiale umano da impalare, pare che applicasse la tecnica dell'impalamento su scarafaggi, pipistrelli, ragni, e simili. Da indiscrezioni, non confermate, le guardie riferirono che andava in "estasi" mentre procedeva con tale pratica, contribuendo, in tal modo, ad alimentare la successiva leggenda che lo portò alla ribalta quale Dracula!

Il Re di Ungheria, Mattia Corvino, lo libera nel 1475 ponendo alcune condizioni quali l'obbligo di sposare la figlia dello stesso Re, con rito greco cattolico al posto del rito greco ortodosso, e di combattere una sorta di crociata contro i turchi. In quel periodo i Turchi avanzavano e Vlad III (Tepes) guidava le sue truppe con mirabile competenza ed il coraggio che lo contraddistingueva.

Nel 1476 venne circondato dai Turchi. Mentre sembrava avesse la meglio sul nemico e stava controllando dall'alto di una collina la situazione, con il tradimento di alcuni boiardi (suoi alleati), i Turchi lo trovarono e lo uccisero.

Il contributo di Antares: "Chiunque indaghi le gesta di Vlad Tepes troverà una grande mole di dati, e potrà constatare la loro sostanziale concordanza. Esistono testimonianze in molte lingue che confermano gli episodi più noti e raccapriccianti della carriera di questo celebre condottiero. Per contro, non esiste una chiara tradizione sulla sua morte. Se tutti bene o male ritengono che sia morto nel corso di una grande battaglia, subito si vede che le modalità esatte dell'uccisione non sono conosciute neppure con una qualche approssimazione. Secondo qualcuno morì per mano dei Turchi contro i quali stava gloriosamente combattendo, mentre per altri fu ucciso per errore dai suoi guerrieri in quanto si sarebbe travestito da turco per infiltrarsi tra le linee nemiche. Non è mancato chi ha parlato di tradimento, chi di vendetta ad opera dei suoi Boiardi, che per anni erano stati vittime di sevizie efferate. Qualcuno addirittura sostenne che durante gli scontri notturni, si videro strani bagliori e del Voivoda non si trovò più alcuna traccia. Ogni tradizione relativa alla sorte del cadavere parrebbe essere stata forgiata per motivi ideologici. E' del tutto naturale che il Sultano incaricasse i suoi agenti di spargere la voce della decapitazione e dello smembramento del corpo: essendo stato il Valacco un'autentica maledizione per l'Impero Ottomano, si rendeva necessario fornire a tutti la certezza della sua fine.

Con tutta questa proliferazione di versioni incompatibili, l'inquietudine delle genti di Valacchia e di Transilvania non fece che aumentare, al punto che iniziò a diffondersi una voce sinistra: l'Impalatore non sarebbe morto come tutti gli esseri umani. Dato che la sua vita non era stata soltanto la vita di un tiranno sanguinario, ma qualcosa di molto simile a un incubo diabolico, esistevano tutte le condizioni necessarie per la sua trasformazione in un essere soprannaturale. Una tradizione sostiene che il cadavere fu sepolto nel monastero di Snagov da alcuni monaci, secondo le volontà dei defunto. La nascita di leggende popolari sulla Maledizione di Snagov fu immediata, e dal momento che esisteva il concreto pericolo che i contadini profanassero la tomba e bruciassero il cadavere, si dice che avvenne una traslazione dei resti in un luogo segreto. 

Immagine da: www.kickstarter.com
Ormai il destino del defunto Voivoda si era compiuto: aveva preso forma la sua identità di vampiro. Il termine Nosferatu, o più esattamente Nosferat, si riferisce proprio alla mancanza di trapasso: letteralmente significa Non Spirato, ed è una delle numerose tipologie di creature della notte di cui si narra nel folklore balcanico. Non tutte queste entità sono famose: di certo pochi hanno sentito parlare degli Strigoii, vampiri per ereditarietà, dotati di occhi blu pallidi, capelli color rosso sangue e due cuori nel petto. Secondo credenze diffuse, le persone dotate di capelli rossi o di labbro leporino sarebbero naturalmente portate a diventare non morti. I Varcolaci, uomini scheletrici capaci di metamorfosi mostruose, erano creduti responsabili delle eclissi. Ai Priculic era attribuita forma di persone bellissime durante il giorno e di cani neri giganteschi e feroci durante la notte. Vlad Tepes fu attribuito a quella classe di Vampiri dotati di bell'aspetto, di infinita malvagità e di inesauribile sete di sangue.

A favorire la diffusione del mito di Dracula anche al di fuori dalla sua terra d'origine contribuirono di certo dei libelli che sul passaggio tra XV e XVI secolo conobbero una grande fortuna in Germania e in Russia. Il ricordo di Vlad Tepes e delle sue atrocità finì comunque con l'affievolirsi fin quasi a sparire, finché nel XIX poté ricevere nuova linfa ad opera di uno scrittore irlandese di oscure origini: Abraham "Bram" Stoker."

Al di là di ciò che può rappresentare il mito del vampiro così ben raccontato da Bram Stoker, in Romania, ancora oggi alcuni considerano Vlad l'Impalatore un eroe della indipendenza nazionale. Si può pure ipotizzare da dove i coniugi Ceausescu abbiano tratto l'ispirazione per le atrocità commesse durante l'amministrazione del potere da parte loro, che culminò con la loro condanna a morte nel 1989.

Saluti
Mstatus e Antares

Se non l'avete letta, qui trovate la prima parte: Vlad III di Valacchia (Draculea) l'Impalatore - Parte 2a

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