L'illusorio benessere sistemico

Il sistema è subdolo, ti lascia sempre una parvenza di benessere, che di fatto non hai, affinché tu ritenga di avere ancora qualcosa da perdere, e di conseguenza te ne stia buono senza rompere e senza prenderne coscienza. Ti cucina a fuoco lento (teoria della rana bollita), poi quando ti accorgi che stai inguaiato non hai più né la forza, né la voglia di ribellarti. Gondrano, nella Fattoria degli Animali, ne è il classico esempio. I molti che hanno poco continuano la loro esistenza, facendo ingrassare i pochi che hanno molto!

Quando verrà presa coscienza che non serve aspettare che finisca la partita della Juventus, il resto verrà da sé. Al momento si può solo elaborare una teoria economica, sociale, filosofica e politica che possa essere fattibile e che preveda l'intera sostituzione del sistema. Il collettivismo si è visto che non ha funzionato ed è collassato, mentre il capitalismo sta collassando ora (in particolare il capitalismo clientelare). Si sviluppi quindi la "terza via". Esempio del comunismo: teorizzo che collettivizzando l'economia, elimino i conflitti di classe e tutti i relativi problemi. Dove hanno provato ad applicarlo non ha funzionato, in quanto è stata sostituita la classe aristocratica sfruttatrice, con un'altrettanto sfruttatrice classe burocratica di partito.


Non ci sono cose facili da fare in poco tempo. Quando si ritiene che sia possibile passare il punto di non ritorno, si va a sostituire il sistema sulla base di quanto teorizzato. Tutto è sempre partito da una teoria (collettivismo, anarchia, capitalismo, ecc.). Un sistema non si spezza, per poi lasciare la società allo sbando (si vedano come esempi il Nord Africa e il Vicino e Medio Oriente). Il sistema va spezzato e sostituito. Poi sarà da vedere se il nuovo sistema sarà sostenibile o fallirà pure quello (vedasi Centro e Sud America).

A livello esemplificativo: immaginiamo di avere il PC pieno di virus e che l'antivirus non ce la faccia a ripulirlo... si farebbe prima a formattarlo e a ripartire da zero!

Saluti
Mstatus

Tricesimo: la "Corte Friuli" negli anni Cinquanta

Stamattina, martedì 12 settembre 2017,  ho ricevuto una gradita sorpresa da parte di "Memorie Tricesimane" (Gruppo dell'associazione Insieme Per), che si dedica alla memoria storica del "come eravamo" a Tricesimo, organizzando periodicamente delle mostre a tema sulla vita quotidiana paesana con l’esposizione di foto, di documentazione storica conservata negli archivi comunali e della Pieve, e del materiale correlato che sia stato possibile reperire. Attualmente in Via Sant'Antonio 8 è in corso l’interessante esposizione dedicata agli avvisi bellici austro-germanici durante l’occupazione a Tricesimo conseguente alla disfatta di Caporetto negli anni 1917/1918. (Tricesimo: Avvisi bellici!)

In occasione dell’inaugurazione dell’esposizione sugli avvisi bellici, chiesi ai volontari di Memorie Tricesimane se avessero delle foto su come fosse la “Corte Friuli” in passato. Con grande disponibilità, i volontari mi risposero che in archivio c’erano alcune foto e che me le avrebbero fatte pervenire. 




Corte Friuli anni cinquanta: stesso spazio e luogo, ma tempo diverso. Molto più popolata e viva di quello che è oggi!

Un grazie di cuore a “Memorie Tricesimane” sia per la disponibilità, sia per l’impegno dedicato alla raccolta della documentazione per la memoria storica.  Al navigatore locale che capita su questa pagina, anche per sbaglio, un invito a visitare l’esposizione degli avvisi bellici austro-germanici, documenti molto interessanti.

Prosit!
Mstatus

Tricesimo: Avvisi bellici!

Pochi giorni fa, in un tardo pomeriggio d'agosto, sono stato alla serata inaugurale dell'esposizione "Avvisi bellici" durante l'occupazione austro-ungarica e tedesca di Tricesimo durante la Grande Guerra (periodo 1917/1918), organizzata dall'Associazione Memorie Tricesimane. Mi sono letto molti degli avvisi esposti, anche se mi manca da leggere ancora la parte esposta sul lato nord della sala, cosa che farò nei prossimi giorni, ascoltando l'interessante e dettagliata relazione del prof. Ellero. L'esposizione è stata divisa in tre parti: la prima avvisi militari puramente bellici, la seconda avvisi relativi alle epidemie e alla quarantena tricesimana, e la terza avvisi sulla vita quotidiana e l'attività lavorativa (in prevalenza agricola), sempre dei tricesimani.

A livello di impatto comunicativo, gli avvisi sono molto d'effetto, in particolare quelli relativi alla pura gestione bellica (nascondere soldati italiani, consegna armi, detenzione armi, obbligo di esporre nominativi abitanti, ecc.) con pena spesso la morte. Un trattamento particolare spetta pure ai possessori di piccioni viaggiatori, ritenuti potenziali spie. D'altronde all'epoca il piccione viaggiatore era l'antenato delle nostre email attuali.

La documentazione esposta sulle epidemie (tifo, ecc.), ci fa conoscere che Tricesimo fu in quarantena totale per un certo periodo. Nessuno poteva uscire o entrare in paese.

L'ultima parte espositiva fa riferimento agli avvisi relativi alla vita lavorativa quotidiana basata essenzialmente sull'agricoltura. In un avviso si definiscono i prodotti agricoli, quanti se ne possono trattenere per il proprio sostentamento (es. 300 grammi di patate al giorno per un periodo massimo di 6 mesi), quanto si doveva ricavare dalla produzione per unità di terreno (in caso uno non arrivasse al quantitativo potenzialmente previsto dalla normativa veniva multato il comune, dove consegnare i prodotti, e via di seguito. Tra le tante mi hanno colpito un'ordinanza del distretto di Gemona a firma di un certo Col. Crevato (il Prof. Ellero mi ha detto che era un goriziano) sulla gestione dei generi di monopolio (deposito a Gemona), che di fatto è la base dell'attuale monopolio, e un avviso sui "bacchi da seta", dove non ho capito se bacchi sia un errore, oppure se all'epoca fosse quella la dicitura corretta.

Alcuni degli avvisi, composti da pochi punti (1, 2, 3) hanno un linguaggio molto diretto ed efficace. All'epoca la maggioranza degli abitanti di Tricesimo era analfabeta, e venivano letti dal prete durante le funzioni religiose.


Nei prossimi giorni andrò a leggermi gli avvisi che mi mancano. Non entro nel merito del gossip sui molti presenti, personalmente ho passato un momento piacevole e interessante che mi ha riportato indietro nel tempo e fatto, per quanto possibile, comprendere come si possa gestire il territorio da occupanti. 

Tenendo conto della particolarità del periodo, secondo me, non proprio tutte le cose organizzate dalla gestione militare dell'epoca furono proprio così negative. Ma questa è un'altra storia...

Prosit!
Mstatus

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