Kapitan Carola, l'eroina!

Oggi, giovedì 27 giugno 2019, sui media sbanca la vicenda della Sea Watch e, in particolare, il comportamento del suo capitano femmina che con la sua barca ha osato sfidare Salvini. Il capitano assume per taluni, oltre all'aureola di santità di rito, il ruolo dell'eroina. Pare che persino alcuni esponenti del PD si siano recati in loco a darle sostegno e a gridare: ih ma quanto sei brava e eroica! Qualche rosso di Tricesimo? I titolisti di alcune testate nazionali, probabilmente pescati tra i rimandati a settembre alle Frattocchie, hanno creato dei titoli "ad hoc", aiutati pure dalla coincidenza con l'immagine divenuta virale dei due immigrati morti, padre e figlia, negli Usa. Tutto fa brodo!


Se la bella Carola, al posto di aver ignorato l'alt della finanza italiana, avesse ignorato l'alt dei compagni del compianto (per alcuni), Josip Broz, sarebbe stata altrettanto eroica, o avrebbe girato la barca e se la sarebbe data a nodi? Con la finanza, i carabinieri, ecc. il rischio è minimo, nessuno le spara addosso, ma i compagni di Josip prima le avrebbero mandato qualche raffica con la mitragliatrice pesante, e poi, se ancora viva, le avrebbero chiesto che cosa volesse. Qualcuno si ricorda che cosa succedeva ai pescatori di Grado, Chioggia, ecc. quando bazzicavano nelle acque territoriali Jugoslave?

Nas Tito!

Saluti
Mstatus

War Machines: la battaglia nel villaggio

Tra i cinque scenari multiplayer di guerra di cui è dotato il gioco, quello più accattivante, secondo me, è la battaglia nel villaggio. Villaggio che ricorda, soprattutto per chi abita nei paesini, il proprio paese. Nella modalità conquista bisogna prendere la piazza della chiesa e tenerla in modo che la propria squadra possa vincere la battaglia e ricevere quale premio delle casse di rifornimenti. Nell'ultimo aggiornamento del software le strade sono in porfido, e ci sono alcune aree verdi con alberi, panchine, ecc. con un recinto in legno.

Non c'è nessuno motivo tattico, né tanto meno logico, ma col mio Leopard 2 mi diverto un sacco a polverizzare le panchine e lo steccato di recinzione (si vedono persino i pezzi di legno che volano), e a sradicare gli alberelli. Peccato che non ci siano umani in circolazione da poter mettere sotto!

Lo scenario del villaggio mi ricorda tanto Tricesimo anche perché ci sono delle vie più strette, più larghe e tutto l'ambaradan che ricorda il villaggio. L'unico neo è che quando passo coi cingoli i cubetti di porfido non saltano via, come accadrebbe nella realtà, ma restano fissi al loro posto.


Poco fa ho polverizzato il T34 di un esaltato che gira con le insegne CCCP. Fuck!

Con le cuffie l'immersione nella realtà virtuale è ancora maggiore: apprezzi il rombo del motore, il passaggio degli aerei o dell'elicottero che utilizzi a copertura, i colpi a ripetizione del cannone anticarro, e soprattutto il rumore delle cannonate. A livello visivo il rinculo del carro quando spara è una vera e propria goduria!

27° Reggimento Panzer, Quinta Compagnia: Joseph Porta caporal maggiore per grazia di Dio, a rapporto! In verità a forza di combattimenti ora è diventato Tenete Colonnello con prossimo avanzamento di grado (tra un paio di livelli).

A un certo punto del video, il compagno comandante erutta l'imprecazione divenuta l'emblema dei romanzi di Sven Hassel. Fa un certo effetto ascoltarla, piuttosto che leggerla!

Saluti
Mstatus

Dagli scritti di Ludwig Von Mises - Burocrati e Burocrazia

Nel XIX secolo, i Parlamenti tendevano a restringere quanto più possibile le spese pubbliche. Ma poi il risparmio è divenuto oggetto di disprezzo. Spendere senza limiti è stato considerato una politica saggia. Tanto il partito al potere quanto l'opposizione hanno lottato per la popolarità, attraverso una politica di spesa sconsiderata. Creare nuovi uffici, con nuovi impiegati, è divenuto una politica "positiva"; e ogni tentativo di impedire lo sperpero dei fondi pubblici è stato screditato come "negativismo".

Se una grande parte degli elettori figurano sul libro paga dello Stato, la democrazia rappresentativa non può seguitare a vivere. Se i membri del Parlamento non si considerano più mandatari dei contribuenti ma rappresentanti di coloro che ricevono salari, stipendi, sussidi e altri benefici dal Tesoro, la democrazia è spacciata.

Questa è una delle antinomie presente nei problemi costituzionali di oggi. Essa ha fatto perdere a molte persone la speranza nel futuro della democrazia. Nel momento in cui ci si convince che la tendenza a una maggiore interferenza dello Stato nell'economia, la tendenza a moltiplicare gli uffici e gli impiegati, ad aumentare i sussidi e le sovvenzioni è inevitabile, si perde fatalmente la fiducia nel governo del popolo. 


Il burocrate come elettore

Il burocrate non è soltanto un impiegato statale. In un regime democratico, egli è allo stesso tempo un elettore e, come tale, partecipe della sovranità dello Stato, suo datore di lavoro. Il funzionario si trova in una posizione particolare. E il suo interesse pecuniario di dipendente sopravanza il suo interesse di padrone, dato che egli trae dai fondi pubblici molto più di quanto a essi non contribuisca.

Tale doppia relazione diventa più importante nella misura in cui aumenta il numero delle persone sul libro paga dello Stato. Il burocrate, come elettore, è più desideroso di ottenere un aumento che di mantenere il bilancio in pareggio. La sua maggiore preoccupazione è ingrossare il libro paga.

La struttura politica della Germania e della Francia, negli anni antecedenti alla caduta dei loro governi democratici, è stata in larga parte influenzata dal fatto che lo Stato costituiva una fonte di reddito per una parte considerevole dell'elettorato. Non c'erano solo le schiere dei pubblici impiegati e dei dipendenti dei servizi nazionalizzati (per esempio, ferrovie, poste, telegrafi e telefoni), ma c'erano i beneficiari del sussidio di disoccupazione e dell'assicurazione sociale, come pure i produttori agricoli e alcuni altri gruppi che lo Stato direttamente o indirettamente sovvenzionava. Il loro principale interesse era quello di assicurarsi una parte più grande dei fondi pubblici. Costoro se ne infischiavano delle questioni "ideali" quali la libertà, la giustizia, il primato della legge e il buon governo. Essi chiedevano più denaro; e questo era tutto. Nessun candidato al Parlamento, ai Consigli provinciali e comunali avrebbe potuto correre il rischio di opporti all'appetito dei pubblici impiegati, avidi di aumenti.
I vari partiti politici erano ansiosi di superarsi l'un l'altro in prodigalità.

Fair News - La porcata dei Mini Bot

Questo articolo è un post di Costantino de Blasi

Nel silenzio generale dei media, impegnati a commentare la fondamentale questione nazionale della riconferma di Di Maio alla guida del M5S, alla Camera è stata votata all'unanimità (476 favorevoli su 476 presenti) un mozione che impegna il governo all'emissione di titoli di Stato di piccolo taglio con i quali pagare i debiti della Pubblica Amministrazione.

L'ignoranza e la cialtroneria di questi molto poco onorevoli 476 rappresentanti del popolo raggiunge nuove vette mai viste.

I casi di emissione di moneta fiscale si contano sulle dita di una mano; uno fu nel 1933 ad opera della Repubblica di Weimar. Basterebbe questo, eppure i nostri emulatori di disastri non se ne curano.

L'emissione di minibot equivale senza alcun dubbio ad emissione di nuova moneta, ipotesi in aperto contrasto con col Trattato di Funzionamento dell'Unione Europea. Lo dice anche Banca d'Italia, costretta a chiarire nel 2017 come funziona il mercato monetario e quali rischi rappresenterebbe questa boiata.


Gli effetti sono facilmente intuibili.

a) Ammesso che lo strumento venga accettato dal creditore, il quale sa che l'unico strumento di pagamento riconosciuto è quello a corso legale (quindi monete metalliche e banconote), l'emissione di minibot è una passività per lo Stato; quindi debito pubblico aggiuntivo. Per un bilancio che necessita quest'anno di 390 miliardi di nuove emissioni (al netto di eventuale fabbisogno aggiuntivo) equivale a scavare la propria fossa con le mani.

b) I titoli di stato, mini o max che siano, entrano nell'aggregato monetario M3, quindi producono inflazione. Il modo migliore, più rapido e più doloroso per erodere il potere d'acquisto dei redditi.

c) Sono titoli di debito e quindi pagano gli interessi. Con lo spread a 300 e livelli da Grecia indubbiamente una bella mossa.

d) Una volta incamerati per saldare i conti con la PA non possono essere spesi se non, nell'ipotesi Borghiana-Zibordiana, per pagare le tasse. Quindi l'amministrazione pubblica emette carta, paga interessi su carta e poi reincassa carta.

e) Il segnale che si dà ai mercati è di incapacità di onorare gli impegni e inaffidabilità. Quale pazzo sottoscriverebbe un prestito ad un debitore che si inventa mezzi illeciti per rimborsare?

f) Una volta emesso il titolo lo stato può sempre annullarlo, lasciando il creditore con in mano un pezzo di carta buono neanche per il camino (a quelli che arriveranno sentenziando che i titoli sono dematerializzati relax, è solo una metafora).

g) Violazione certa e gravissima dei trattati sull'emissione di strumenti monetari. Richiamo, sanzione, isolamento in Europa e sacrosanto appellativo di bugiardi mangiaspaghetti dai nostri sconsolati partner europei che non ne potranno più di avere a che fare con cialtroni.

Di questa orrenda pagina di ignoranza crassa sono responsabili tutti, dai sovranisti incazzati (Lega+FdI) ai sovranisti confusi (M5S), ai sovranisti "illuminati" (FI), ai sovranisti comunisti (Fassina), ai diversamente euopeisti (PD), agli euopeisti convinti (+Europa).

A tutti questi signori una sola parola: VERGOGNA!

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