29 Aprile 2018: Rinnovo del Consiglio Regionale FVG, consigli di voto

Domenica prossima, 29 aprile 2018, ci saranno le elezioni regionali per il Fvg. L'area di destra extraparlamentare sosterrà il candidato numero 15 della lista di Fratelli d'Italia collegio di Udine (92 comuni), RICCARDO PRISCIANO.

Si sostiene il candidato, e non il partito, anche se per farlo è necessario barrare (turandosi il naso), il simbolo di FdI scrivendo PRISCIANO a fianco. Non è necessario barrare sul nominativo di Fedriga (turarsi il naso per FdI è già sufficiente senza bisogno di farlo anche per la Lega), e il voto gli va comunque (a Fedriga).

Perché passi Prisciano è necessario che passi Fedriga, per cui nella cabina elettorale è categorico scrivere PRISCIANO, sosteniamo la persona non il partito. Barrando solo il simbolo di FdI senza scrivere Prisciano, favorite i "liberal chic" (tali e quali ai "radical chic"), presenti in tale lista, e non il candidato che sosteniamo. Della spocchia dei "liberal chic" ne abbiamo abbastanza, che se la ficchino nel retto.


Domenica prossima, quando sarai solo soletto nella cabina elettorale, ricordati di barrare il simbolo di Fratelli d'Italia (turati il naso mentre lo fai), e di scrivere a fianco PRISCIANO, o sarebbe come lo zucchero sui coglioni.

Non ci interessa di sostenere i "liberal chic" presenti nella lista di FdI, quelli che si facciano sostenere dai salottini buoni che amano frequentare. Il sostegno della nostra area (collegio di Udine), è per PRISCIANO, non per gli altri.

Col numero di voti che la nostra area ha ricevuto alle recenti elezioni nazionali nei 92 comuni componenti il collegio di Udine per le regionali Fvg, Prisciano può passare alla grande.

Buona domenica!
Mstatus

Fermare ogni decisione di bombardamento in nome della sicurezza di tutti

La situazione militare in Siria e attorno ha ormai raggiunto il livello di guardia. Il presidente americano si accinge a prendere decisioni la cui portata e la cui pericolosità sono inimmaginabili.

Le accuse ad Assad di avere bombardato con armi chimiche il centro di Douma non sono né provate né sensate. Il rischio di uno scontro diretto con la Russia, su qualcuno degli scenari che sono già da tempo in fibrillazione, è imminente. La Russia ha già messo in stato di allarme tutte le sue difese, su tutti i fronti.

Di fronte al silenzio e alla menzogna del mainstream italiano e occidentale, noi blogger italiani facciamo appello, tutti insieme, ai partiti italiani, affinché si esprimano immediatamente chiedendo al nostro alleato principale di non commettere altre sciocchezze e di attendere il risultato di una commissione internazionale che accerti le responsabilità.

Washington non può essere il giudice supremo. Né vogliamo correre il rischio di essere trascinati in guerra senza sapere il perché.

Per questo pubblichiamo, tutti insieme, questo comunicato. Abbiamo ormai la forza informativa congiunta non meno grande di un grande quotidiano nazionale. Facciamola valere.

Giulietto Chiesa Pandora TV
Massimo Mazzucco luogocomune.net
Claudio Messora Byoblu
Pierfrancesco De Iulio, Pino Cabras Megachip.globalist.it
Manlio Dinucci Comitato No Guerra No Nato (CNGNN)
Diego Fusaro
Fulvio Scaglione
Franco Cardini
L’Antidiplomatico
L’intelettuale dissidente
ComeDonChisciotte 
Franco Fracassi Popoff
Saker Italia
Pressenza
Marx XXI
Contropiano
Marcello Foa
Lettera 43
Irib redazione italiana
AntimafiaDuemila
Spondasud 
Blondet
CagliariPad
Vauro
Davide Riondino
Sabina Guzzanti

Rivoluzione: tra il dire e il fare...

In questi giorni ho avuto modo di sentire diverse opinioni sulla situazione nel nostro Paese, su ciò che bisogna fare, non fare, ecc. Per lo più restano i discorsi dell'Osteria al Gallo Rosso (nome di fantasia). Non parliamo poi delle promesse in occasione delle elezioni da parte dei vari politicanti di turno. Tutti promettono tutto e anche di più! Si dimenticano, però, una cosa: oramai sono piuttosto inflazionati.

Si parla di rivoluzione, ma quale rivoluzione? Quella francese? Quella alla Brignano? Non c'è il pane e si mangiano le brioches? In realtà non siamo nemmeno all'altezza della "Comune di Parigi" che durò pochi giorni! Che, tra l'altro, finì in un massacro con relativo bagno di sangue per la feroce repressione. Noi ci becchiamo il massacro della "macelleria sociale", e di rivoluzione manco si parla, anzi, mai termine fu più abusato come da qualche tempo a questa parte!


Abbiamo capito quali sono i mali che ci affliggono, ma che facciamo? Tutti pronti per fare la rivoluzione? E il lavoro sporco chi lo fa? Qualche panzone molle che predilige tenere le proprie grasse natiche su di un comodo divano, e che non può andare in battaglia perché la moglie ha il mal di panza per le sue robe? O magari qualcun altro che preferisce passare le giornate al bar a lamentarsi e bere vinaccia? O forse quelli che devono guardare la partita di calcio, altrimenti si sentono persi?

Proprio recentemente ho avuto modo di assistere ad una riunione in cui si parlava di Massoneria e di tutto l'ambaradan. Interessante, ma, ripeto, i mali li conosciamo, la cura siamo disposti a somministrarla? Non credo.

Ai posteri l'ardua sentenza.

Saluti
Mstatus

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