Tricesimo e Social Media: un amore non corrisposto

Premessa. Questo articolo espone una tendenza. Come in ogni tendenza, esistono eccezioni e casi anomali. In alto, come in basso. Ma la tendenza resta.

Una riflessione sull'utilizzo dei Social Media nella zona morenica-collinare del Friuli post-rurale, in particolare in quel di Tricesimo.

A livello locale la maggioranza degli utenti dei vari gruppi su Facebook va contro qualcosa, e soprattutto a qualcuno, a prescindere, a seconda di chi la scrive. Più che il contenuto espresso stanno a pensare a chi lo esprime. Un po' per rancore, un po' per patologica ricerca di attenzioni,  un po' per mania di protagonismo "radical chic" da maestrini senza la penna rossa. Stendiamo un pietoso velo, poi, sulle casalinghe disperate sull'orlo di una crisi di nervi dispensatrici di faccine a manetta. Quelle sono un caso clinico a parte.

Un po' come quando ho pubblicato l'intervista fatta alla candidata a Sindaco di Tricesimo Lucia Benedetti. Il putiferio! Un'intervista pubblicata su un blog indipendente, di certo non replicata sui giornali o altri mezzi di stampa locale, ha creato più scandalo, disordini sociali e guerriglia urbana di quanto abbia mai fatto prima nella mia decennale costante presenza sul web. Per quale motivo? Per i contenuti dell'intervista? Per la potenza mediatica di questo blog? No, il motivo è il rancore personale.

Per gli utenti autoctoni, in sintesi, un problema, che ha natura oggettiva, non è un problema qualora lo evidenzi qualcuno che non faccia parte del proprio clan o non rientri nelle proprie simpatie politiche. Allo stesso tempo, un non-problema (tipo il terrore per il ritorno del fascismo) esposto però da un proprio amichetto, o facente parte di una cricca affiliata, diventa un problema gravissimo da sottoporre all'attenzione di tutti, spesso in modo forzoso. 


Capiamoci: un utente "normale" da community virtuale può avere un'idea diversa, anche politicamente parlando, ma esprime la sua idea sull'oggettività del problema, non sul soggetto che l'ha riportato. Un metodo efficace per riconoscere subito chi non è un utente "normale" è notare che qualsiasi cosa gli si dica, su qualsiasi episodio o argomento o tematica o quel che l'è, lui vi darà contro, sempre e comunque, in maniera anche piuttosto spocchiosa. La spocchia è infatti uno dei tratti distintivi di questa strana tipologia di mammifero. Oltre ovviamente all'estrema frustrazione.

Il lato comico della situazione è che prima ti tirano secchiate di materiale organico puzzolente e poi, se per strada non rispondi al loro ipocrita saluto, dicono che sei un maleducato. Mi si spieghi la logica alla base del ragionamento! Dal mio punto di vista, se una persona che mi risulta antipatica, che non sopporto e che non rispetto, arrivando a dire che è una persona non gradita, per quale motivo dovrei salutarla per strada sfoggiando un sorriso costruito al momento? Per mantenere quella strana parvenza di borghesismo benpensante, perbenista, da salottino buono buonino? Per mantenere le apparenze? Per mantenere il "quieto vivere"? Ma quale quieto vivere! Dopo una dichiarazione di guerra non ci può essere quieto vivere. Facile lanciare il sasso e poi volere il quieto vivere.

La realtà del comportamento di alcuni tricesimani supera persino la più audace fantasia!

Saluti dall'uomo cattivo
Mstatus

Fonte immagine: Officina Turistica

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