La storia della nave maledetta russa e vari casi di infestazione diabolica

Dopo aver dato qualche occhiata a quanto raccontano le cronache a proposito della nave mercantile russa Ivan Vassili dei primi anni del novecento e dopo essermi documentato su diversi casi di infestazioni diaboliche, sono giunto alla conclusione che Satana, il Nemico per eccellenza, è da sempre all’opera per distruggere la vita dell’uomo.

La storia della nave in oggetto è davvero un caso tipico di presenza diabolica: si narra che dopo il suo varo ufficiale essa intraprese diverse traversate commerciali e a un certo punto i marinai imbarcati cominciarono a sentire nitidamente la presenza di “qualcosa” di assai conturbante all’interno dell’imbarcazione. Dapprima si trattò solo di una specie di percezione sinistra, poi via via questa divenne certezza assoluta e difatti a poco a poco diversi marinai accusarono stati di ansia e di panico irrefrenabile per cui erano soggetti ad una paura paralizzante, quasi che fossero in balia di qualcosa di soprannaturale che spegnesse per sempre ogni loro speranza nel mondo normale da cui erano partiti. Diversi di loro persero la vita buttandosi in mare o suicidandosi in preda ad attacchi forsennati di panico e non mancò qualcuno che asserì di aver nitidamente percepito, se non visto coi propri occhi, la sagoma oscura di un’entità maligna che a quanto sembra aveva preso possesso della grossa nave da trasporto. Finì che alla fine morirono decine di marinai e i rimanenti, non appena l’imbarcazione attraccò definitivamente in un porto non ricordo se della Cina o della Siberia orientale, se la diedero letteralmente a gambe lasciandola praticamente abbandonata a se stessa.

Sono passati ormai più di cent’anni da quegli eventi oscuri e tuttora gli specialisti non si sono messi d’accordo: fu davvero infestazione diabolica, o si trattò di una specie di panico soggettivo dovuto a cause eminentemente psicologiche? La risposta è ancora lontana, e tuttavia, se confrontiamo i sintomi di cui ci parlano le cronache con i casi più conosciuti di infestazioni demoniache, non si può tacere che ci sono molti punti in comune: intanto il problema del timor panico e quindi la necessità di evadere e scappare dalla trappola gettandosi in mare potrebbero effettivamente far pensare ad una sensazione nitida di un’entità maligna che insufflava nelle vittime uno stato di decadimento e indebolimento, oltrechè di timore parossistico, delle facoltà fisico-mentali, impedendo ai malcapitati una qualunque reazione che non fosse di fuga immediata.

Anche nei casi moderni e recenti di infestazioni demoniache esiste questa casistica che è innegabile: paura di qualcosa di maligno e quindi abbandono della partita per salvaguardare la propria pace e tranquillità d’animo….altrimenti pazzia e malattia da stress in grado di depauperare le proprie energie fino allo sfinimento e alla depressione più irrecuperabile.

In verità, lasciando stare i fatti noti e conosciuti, un giorno un mio amico mi raccontò qualcosa di simile di cui fu testimone oculare e siccome si tratta di una persona onesta e degna della massima fiducia sono portato a credergli in maniera direi piena e inequivocabile.

Immagine da www.davidingiosi.com
Il primo fatto, mi raccontò, ebbe come teatro una strada molto transitata, allorché una notte, mentre correva a cento all’ora, andò ad impattare furiosamente e tremendamente contro una macchina parcheggiata in mezzo allo scorrimento veloce, si può dire posteggiata senza alcun segnale né di pericolo né di luce. L’urto impressionante e del tutto inaspettato per poco non gli tolse la vita, anche per il fatto che indossava le cinture e l’air bag funzionò alla perfezione. Sceso mezzo tramortito e incosciente dalla macchina, vide alcuni poliziotti attorniare un uomo di circa sessant’anni. Gli si avvicinò e con dolore gli chiese come mai aveva lasciato la macchina in quel posto e in quel modo: l’altro, a sentire il mio amico, lo guardò con uno sguardo fulminante con risvolti satanici e rispose soltanto, quasi fosse incredulo che il mio amico fosse sopravvissuto all’urto, con queste semplici parole: “La macchina si è bloccata improvvisamente e non ho potuto farci niente”. Ma il suo sguardo continuava a fissarlo in maniera satanica facendolo tremare per una paura ancestrale mai provata prima di quel momento e fu a quel punto che il mio amico si convinse di avere di fronte il male personificato, qualcosa o qualcuno che aveva forse voluto di proposito tirargli quel brutto tiro per farlo soccombere non si sa per quale sinistro motivo.

L’oscuro personaggio, che il mio amico cercò in seguito per farsi raccontare com’erano andate effettivamente le cose, morì poi improvvisamente in ospedale per altre cause non riferibili all’incidente, anche perché, al momento dell’urto, lo strano figuro era sicuramente fuori dalla sua autovettura.

Il secondo caso è ancora più sinistro ed ebbe come teatro l’ufficio in cui lavorava, nel quale aveva sostenuto per qualche tempo una specie di guerra continua con alcuni colleghi che lo invidiavano e odiavano forse per la sua onestà e la sua precisione nello svolgimento delle proprie mansioni. Quando il mio conoscente capì che non poteva stare più in quel posto, cominciò a notare per qualche giorno una specie di sensazione panica, una fortissima paura di qualcuno o di qualcosa che si era impossessato di quell’ufficio allo scopo preciso o di farlo impazzire o di farlo licenziare e quindi sloggiare da quella casa teatro di quella sorta di battaglia campale tra lui e i suoi maligni colleghi.

Il mio amico fu quindi costretto a chiedere un trasferimento e da quel tempo non ebbe più a soffrire momenti simili.

Dove portano questi fatti sin qui raccontati?

Non c’è dubbio che il Male esiste: esso si sviluppa fino al parossismo allorché c’è di mezzo qualche persona in odore di onestà e santità, qualità che il Maligno odia sopra ogni altra cosa; in questo modo egli si attrezzerebbe e influenzerebbe negativamente tutti quelli che gli stanno attorno affinché si convincano del carattere nocivo della vittima e gli creino difficoltà a non finire fino allo sfinimento e alla depressione, quando non fino alla pazzia pura.

Perché questo avviene?

Perché, almeno stando a quanto precede, il Diavolo non tollera affatto che ci siano persone con un’anima immacolata, non soggetta alle sue influenze, un’anima non sua ma creata da qualcun altro, penso qui al Dio Buono dei Catari, e verso cui tende con tutte le sue forze. Questo, il Diavolo non lo sopporta, perché egli ha il dominio assoluto di questa dimensione della vita e non permette che qualcuno gli possa sfuggire facilmente…

Non so se ci siano altre spiegazioni, ma questa mi sembra la più logica e in linea anche con le mie credenze e quelle del mio amico.

Saluti
Vipom

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