Confederazione di Stati Europei, ovvero Europa delle Patrie con moneta comune

Questo articolo è l'unione di diversi commenti dell'utente Disqus Firmato Winston Diaz. I commenti di riferimento si possono trovare qui: BTP Italia, gli italiani hanno votato (per l'euro)

Confederazione di Stati Europei, ovvero Europa delle Patrie con moneta comune

La vera questione infatti e': ma quali patrie? In quale superstato? Con quali prerogative reciproche?

L'europa attuale e' composta sia da piccoli stati omogenei approssimativamente coincidenti con le rispettive nazioni di pochi milioni di abitanti, che da grandi stati composti da piu' nazioni al loro interno, di decine di milioni di abitanti. L'italia, la spagna, la germania, l'inghilterra e la francia fanno senza dubbio parte del secondo gruppo.

Credo non sia necessario un gran genio politico per rendersi conto che il futuro d'europa si gioca sul nuovo assetto che dovranno assumere i grandi stati multi-nazionali suddetti, sostanzialmente sciogliendosi per far confluire le loro componenti nazionali nel nuovo superstato confederale europeo, superstato nel senso di privo di barriere alla circolazione nel suo interno.

L'italia multinazionale delle leghe delle origini, degli anni '80 e '90, aveva un minimo presente il problema, pur essendo totalmente priva di un personale politico-culturale all'altezza della sfida, mentre quella attuale di salvini non solo non sa nemmeno di cosa si stia parlando, ma sta istigando al ritorno di un nazionalismo risorgimentale ottocentesco fuori da ogni logica moderna che, se la gente non si sveglia in tempo, sara' distruttivo per l'europa come le due guerre mondiali, anzi rappresentera' il loro definitivo compimento.

Hint: al centro d'europa c'e' uno staterello nel quale convivono con grande successo tre delle piu' attaccabrighe etnie del mondo, i francesi, i tedeschi e gli italiani, staterello che copio' la propria costituzione da quella confederale americana di prima della guerra civile.

Per fare uno Stato servono solo tre cose in comune: moneta, esercito e politica estera, in cui l'esercito non va confuso con la polizia (di questi tempi bisogna specificare tutto e ancora non basta...), esso serve a difendere dall'esterno, non a reprimere all'interno come si intende di norma nelle societa' arretrate e tendenzialmente militar-dittatoriali di stampo mediterraneo e latino-americano (ma su questo punto ad est non scherzano, sono anche peggio, in occidente chiamiamo, o meglio chiamavamo "satrapie orientali" quei posti dove il potere non ha severi limiti di imposizione nei confronti dell'individuo).

Non dimentichiamo che i quattro paesi piu' poveri e civilmente arretrati e disastrati d'occidente, grecia, portogallo, spagna e italia, sono famosi o per aver inventato il fascismo o per averlo praticato piu' a lungo dopo la fine della seconda guerra mondiale. Dove il nome stesso, fascismo, sta ad indicare che l'individuo non conta nulla, o conta poco, rispetto al gruppo, che sia inteso come stato, nazione o razza poco cambia.

Immagine da: Linkiesta

Il problema e ostacolo serissimo e' che colui che crede di essere cittadino ma in realta' e' suddito degli attuali superstati nazionali europei, teme di perdere ogni forma di garanzia, di protezione e di assistenza una volta che il suo superstato attuale sia venuto meno, mentre naturalmente l'attuale politica che rappresenta tale potere sta giocandosi tutte la carte possibili, lecite e illecite, oneste e disoneste, per instillare questo terrore: questo succede in maggior misura soprattutto proprio con l'attuale classe politica italiana, col suo fomentare piu' che puo' il complottismo e il pensiero magico, per proporsi a salvatrice.

Il solito giocare agli apprendisti stregoni, che porta sempre male, malissimo...

D'altra parte l'europa attuale invece di difendere il cittadino europeo dai soprusi dei rispettivi stati occhiutissimi e superingerenti, finisce per essere loro strumento e fornire ad essi un comodissimo capro espiatorio, tendendo a proporsi, e ad essere percepita, come ulteriore tiranno ed esattore invece che garante di liberta'.

Il difetto dell'europa attuale e' che e' un'europa a garanzia dei superstati, non un'europa a garanzia dei cittadini, e sara' per forza cosi' finche' a dirigerla saranno le espressioni dei governi degli attuali stati nazionali (la commissione e l'eurogruppo, nota bene espressione dei governi, non dei parlamenti), che oltretutto la usano per scaricare su di essa responsabilita' che in realta' sono dei governi nazionali. E il cittadino italiano ci casca orgoglionamente con tutte e due le gambe.

la questione dell'autonomismo europeista catalano, sul quale gli stati nazionali ottocenteschi e la UE che li rappresenta hanno mostrato appieno il loro volto quantomeno inattuale, quello del Re di Spagna in alta uniforme militare a minacciare repressione poliziesca a reti unificate, perdendo cosi' un'occasione capitale per deviare dal sentiero di decadenza in cui ci siamo incamminati. Il comportamento della UE in quella occasione e' stato GRAVISSIMO, di fatto ha disconosciuto la cittadinanza europea dei cittadini catalani sostenendo inoltre il giogo del governo centrale spagnolo, che non dimentichiamo ha disposto grillescamente l'arresto di politici regolarmente eletti per questioni squisitamente politiche senza neppure mettere minimamente in discussione la questione, un fatto di una gravita' senza pari. Ma questo accade appunto perche' la UE e' un supergoverno simil-monarchico e assolutistico a garanzia di stati nazionali ad impianto ottocentesco, non dei cittadini europei.

E pensare che in italia, a suo tempo, abbiamo votato e sostenuto la UE nel tentativo di emanciparci dal giogo oppressivo dello stato centralistico italiano...

Ma adesso il nostro problema politico principale sono i due partiti di governo dei quali uno e' espressione di un giustizialismo cieco che riesce ad essere un miscuglio impossibile di ancient regime e robespierrismo condito di un'ignoranza abissale e superstiziosa in qualsiasi campo, mentre l'altro e' espressione dell'arroganza del suo leader priva di ogni contenuto politico che vada oltre il suo arrivismo, e che ha fatto deleteriamente sfociare l'originario autonomismo regionale in un reazionario nazionalismo patriottico ottocentesco romanocentrico, si' da attrarre i voti della frange piu' retrograde e nostalgiche del paese, a qualsiasi costo.

Patetici entrambi, ma soprattutto espressione di una cittadinanza in via di estinzione decerebrata, nella quale sembra rimanere, ai fini della propria identificazione e amor proprio, solo un indifferenziato e sempre piu' forte sentimento di odio e rivalsa contro tutto e tutti. Stanno giocando col fuoco, stanno evocando spiriti dormienti, e sono abbastanza ambiziosi e stupidi da non rendersene conto.

I 5stelle sinceramente mi sembrano da sempre il prototipo di tale deriva, quindi tutto il contrario della (mia) speranza nel futuro. Finora hanno occultato questa loro tendenza (ma solo ai piu' ingenui) puntando il dito accusatorio sugli altri: ma questa e' la tecnica del capro espiatorio piu' tipica e antica del mondo, che consiste nel distogliere l'attenzione da se stessi accusando gli altri. Fra l'altro, le piu' fastidiose intromissioni autoritario-centralistiche europee sono quelle di stampo ecologistico e perfezionistico, di cui i 5stelle sono gli eredi politici in senso anche li' peggiorativo. Vaben tutto ma personaggi come il povero, colto e sensibilissimo Langer, o Messner, ne sono l'estrema antitesi. Grillo si e' costruito la fama, e il partito, sommergendo di merda tutto e tutti per presentarsi, lui e i suoi scagnozzi, come Il Salvatore. Regneranno, se regneranno, su una montagna di merda.

Saluti
Staff

1 commento:

  1. Ulteriore commento dell'autore

    L'assetto confederale, l'unico perseguibile da un continente tanto grande e con tante differenze com'e' quello europeo pur nella comune matrice, non si puo' realizzare che con i soli moneta, esercito e politica estera comuni, restando TUTTE le altre competenze (compreso il diametro del cetriolo :) ai poteri locali, escluso un tribunale federale a garanzia dei diritti del cittadino europeo contro l'eccesso di vessazione locale (adesso e' il contrario, gli stati nazionali specie quello italiano letteralmente usano l'investitura che gli arriva da bruxelles per vessare sempre di piu' i loro cittadini, riuscendo a scaricare la colpa con il "lo vuole l'europa").

    Premesso questo, qual e' l'ostacolo al raggiungimento dell'obiettivo confederale? Sono i grossi stati nazionali centralistici ad impianto ottocentesco, il cui prototipo e' la francia centralistica napoleonico-imperiale (la germania salvo la parentesi del terzo reich, del resto costruito in risposta alla francia napoleonica, e' sempre stata ad impianto confederale), a cui l'italietta dall'epoca ha cercato in tutti i modi di assomigliare (l'unita' e' stata compiuta dalla monarchia reazionaria sabauda non certo sul modello di Cattaneo).

    Da questo punto di vista, un avvicinamento degli interessi franco tedeschi creerebbe un mostro statuale ancora piu' fuori scala rispetto agli altri componenti dell'unione, credo rendendo ancora piu' problematica una collaborazione fra pari degli staterelli della dimensione di una svizzera o una regione italiana che mi sembrano naturali unita' amministrative ancora gestibili senza la creazione di uno stato di polizia, collaborazione fra pari che non si riduca ad un rapporto di vassallaggio.

    Quindi, nell'ottica del confederazionalismo europeo, l'avvicinamento preferenziale fra francia e germania e' un problema, un grosso problema, a meno che i contatti non stiano avvenendo per l'obiettivo confederale, il che implicherebbe pero' in prospettiva un frazionamento confederale della francia, che sinceramente credo del tutto impossibile, inimmaginabile, se non spinto con veemenza da tutti gli altri stati dell'unione gia' sminuzzati, confederati, e rimessi assieme nella confederazione europea.

    Qual e', e qual e' stata la strategia italiana in questi ultimi trent'anni di perseguimento dell'obiettivo federalista in chiave europea da parte delle entita' politiche che ne hanno fatto una bandiera? Assolutamente inesistente rispetto al contesto europeo, oggi come allora. Anzi oggi il partito federalista per antonomasia, la lega, con il suo continuo schiantarsi contro il fantoccio della vessazione europea, e i suoi continui richiami neanche tanto subliminali alle vecchie glorie dell'italia fascista financo nel linguaggio e negli atteggiamenti, sta facendo di tutto per rifomentare i vecchi nazionalismi ottocenteschi dei grandi stati in contrapposizione fra loro.

    Qual e' la posizione dell'elettore medio italiano sulla cruciale questione? E' "forza milan", "forza roma", "forza juve", e nient'altro.

    In conclusione, sinceramente, credo che l'obiettivo delle forze politiche al potere in italia sia solo di "fare casino", "attaccar briga", del resto e' tutta gente (specie nel gruppo dirigente della lega) che si e' formata "culturalmente" negli stadi del calcio, e' irrealistico chiedere loro altro. Ma in questo sono i piu' che legittimi rappresentanti del "popolo italiano". Del resto pure l'ultimo partito di grande successo, la FI del berlusca, senza calcio e televisioni da quattro soldi non avremmo mai saputo nemmeno che esisteva.

    Dunque per me la prognosi e' infausta.

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