Un gruppo di cittadini, preoccupati per i densi nuvolosi che si stanno formando all’orizzonte del neonato 2014, ha ritenuto di dare un segno del diffuso malcontento popolare, trascorrendo la fine dell’anno 2013 presso il presidio del “9 Dicembre” a Collalto di Tarcento (UD), in prossimità della SS Pontebbana. Persone pacifiche si sono trovate e hanno atteso la fine dell’anno e l’inizio dell’anno nuovo al presidio del “9 Dicembre”, catturando la curiosità dei passanti.
Una serata in cui si è discusso, attorno al fuoco, dei problemi che affliggono il nostro Paese e di ciò che potremmo aspettarci per il futuro. Futuro che si presenta all’orizzonte piuttosto scuro e nuvoloso, e nel quale non si intravedono segni di una possibile ripresa, nonostante le dichiarazioni in merito a luci e lucette varie del Premier del governo del “tutti assieme appassionatamente”.
Problemi concreti di ogni giorno, o meglio i problemi che ci troviamo sulle spalle e che la “politica” continua ad ignorare, e ai quali, spesso non sappiamo come far fronte. L’unica cosa certa è la comune percezione di un diffuso disagio o malcontento popolare, e che i nostri rappresentanti non ce la stiano raccontando tanto giusta. Uomini, donne, padri e madri di famiglia, piccoli artigiani, commercianti, agricoltori, allevatori e operai di ogni “parte politica” tutti con una domanda: che fine farà il nostro Paese? E soprattutto che fine faremo noi?
Neppure il discorso di fine anno alla Nazione del Presidente della Repubblica ha destato l’interesse dei convenuti che, oramai, di parole ne hanno proprio abbastanza. Le parole vuote di sostanza se le tengano pure i signori politici e i signori intellettualoidi da salotto. Ora si pensi a come evitare l’affondamento del nostro Paese e a dare una speranza per il futuro ai comuni mortali.
Erano, o meglio eravamo in pochi, tanti? Non importa quanti, noi c’eravamo, e tu?
Dario Calligaro
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