Il fattore principale è soprattutto quello del "politically correct" feroce, tanto è che, mai come ora, il buonismo e la retorica sono stati così violenti e terroristi. E' sufficiente dire: "L'immigrazione è un problema", oppure: "i campi rom sono in degrado", e parte la solita pappardella buonista.
Se ti permetti di aprire la bocca per dire la tua, parte subito il pistolotto, e talvolta ti dicono pure schifoso, ecc. ecc. ecc. Tanto è che a un corteo di sensibilizzazione sul degrado di una zona cittadina, ci si ritrova gli antifà canonici con l'ANPI che cantano "Bella ciao" e leggono lettere di partigiani, declamando qualche poesia, sotto l'occhio attento di una consigliera regionale.
Nessuno ha voglia di rischiare di essere visto come razzista, xenofobo, omofobo, fascista, complottista, ecc. ecc. ecc. (repertorio tipico e standardizzato dei "troll" di sinistra) in quanto causa molto stress e non gratifica minimamente. Qualcuno tronca un suo stesso ragionamento dicendo "no, beh non facciamo complottismo", spezzando il suo discorso.
La gente ormai ha paura di dire ciò che pensa, e ha il terrore delle etichette e di tutto lo stress che ne consegue dalle etichette stesse, date dagli "alfieri" di questo sistema schifoso. Di solito questi "alfieri" o "troll" sono abbastanza intelligenti da averlo capito che le cose vanno così, e fanno ancora più schifo di altri che probabilmente possono essere ebeti, o in buona fede.
Saluti
Mstatus e Vidocq
Nessun commento:
Posta un commento
Grazie per aver speso il tuo tempo in questo granello di cyberspazio