Terra Domani: La sindrome della rana bollita

"Prendete una rana e buttatela nell'acqua bollente, con tutta probabilità salterà fuori immediatamente spaventata a morte. Se invece la posate delicatamente in una pentola piena d'acqua a temperatura ambiente, non ne riceverà alcun danno e nuoterà tranquilla. Se ora accendete il fuoco e lasciate crescere la temperatura, gradualmente, prima 40°, poi 50°, poi accetterà la situazione fino a lasciarsi bollire e morire. Gli scienziati chiamano questo atteggiamento "sindrome della rana bollita" come metafora della situazione umana che si appresta a varcare la soglia di trasformazioni irreversibili" 
Da Vivere In Brasile
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Immagine reperita da Vivere in Brasile

All'orizzonte cupo, desolato, e soprattutto incerto, si stanno formando dei densi nuvoloni neri. Ci vengono chiesti sempre più sacrifici nel nome della grande finanza mondiale (i pochi che hanno molto), e con la prospettiva che ci sarà una lotteria futura con in premio una qualche specie di ripresa che porterà un qualche benessere. I "molti che hanno poco", però, continuano ad essere bolliti come delle rane che accettano la situazione fino a diventare talmente deboli, che poi non riusciranno più ad alzare la loro testa, continuando l'ingrasso dei "pochi che hanno molto". 

L'Istat ci dice che la manovra prevista dalla Legge di Stabilità, non sortirà effetti più di tanto, però, i sacrifici li dovremo fare lo stesso nel nome del bene comune. Un po' come il cavallo Gondrano nella "Fattoria degli Animali". Lavorava sempre di più per il bene collettivo del quale tutti si riempivano la bocca, ma di fatto per il bene del maiale Napoleon al comando, ricevendo in premio una gita al macello una volta vecchio, e giunto al momento del pensionamento (premio lotteria futura). In compenso il maiale Napoleon continuava ad ingrassare alle spalle di Gondrano e degli altri animali. "Tutti gli animali sono uguali, però alcuni sono più uguali di altri", recitava alla fine l'unico comandamento ben visibile da tutti.

Tutto cambia, perché nulla cambi! Infatti stiamo assistendo al ritorno, anche se con volti nuovi, dei vecchi residuati bellici che hanno portato il nostro Paese alle condizioni in cui è, o meglio al Titanic mentre affonda con l'orchestra che suona sul ponte.

Per il nostro bene (bene comune), tempi straordinari, richiedono misure straordinarie! Nel frattempo continuiamo, pure, a farci bollire come le rane nella sindrome, in paziente attesa di essere avviati al macello.

Buona domenica!

Dario Calligaro

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