Un po' di complottismo... o forse no?

A Parigi in questi giorni sono presenti, in vista del prossimo incontro tra capi di stato, i servizi segreti di mezzo mondo. Oggi il titolare del tabacchino del borgo che ha parenti a Parigi, e che ci è stato non tanto tempo fa, diceva che la città era ed è militarizzata. Delle due l'una: o i terroristi sono bravi ed addestrati bene oltre che disposti alla morte, oppure i servizi segreti e le forze dell'ordine fanno cagare. Come si può essere portati a pensare, visto che i servizi qualcosa presumevano, che a qualcuno (non si sa chi), tornino utili gli attentati nella logica che quando le bombe devono scoppiare scoppiano, quando non devono scoppiare vengono trovate in anticipo.

Tra l'altro con le possibilità tecnologiche di oggi se uno volesse fare qualche milione di morti senza immolarsi per la causa, sarebbe sufficiente contaminare l'acquedotto di una grande città, oltretutto meno controllato, con qualche diavoleria chimica che faccia effetto anche al solo contatto (una va a farsi la doccia e ci resta), anche se ciò farebbe meno clamore mediatico. Colpisce di più la morte di un centinaio di persone, piuttosto che di qualche milione. Il perché di questo meccanismo andatelo a chiedere al Dr. Goebbels.


"Creare il problema e poi offrire la soluzione. Questo metodo è anche chiamato “problema – reazione – soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” che produrrà una determinata reazione nel pubblico in modo che sia questa la ragione delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, oppure organizzare attentati sanguinosi per fare in modo che sia il pubblico a pretendere le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito delle libertà. Oppure: creare una crisi economica per far accettare come male necessario la diminuzione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici." (Noam Chomsky)

Saluti
Mstatus

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