Duello mortale sulla scuola

La Legge deve ancora passare, bisognerebbe quindi andarsela a leggere tutta e studiarla nei minimi particolari una volta votata e tuttavia, dalle notizie che scorrono come un fiume, due sono i punti salienti che sembrano molto pericolosi e possono segnare una svolta epocale nel mondo della scuola, con effetti dirompenti la cui portata nessuno al momento riesce ad immaginare e comprendere bene.

I passi nel buio, come insegna un vecchio proverbio, possono infatti rivelarsi fatali.

E' certo un momento terribile per gli Insegnanti che vedono sgretolarsi il loro potere contrattuale e messi in un angolo senza quasi poter far niente e con stipendi da fame simili a quelli di un semplice manovale.

Ad ogni modo, se dobbiamo affrontare serenamente la proposta di Legge, ritengo che il punto mortale non sia il tanto strombazzato potere da dare ai Presidi o la valutazione degli Insegnanti, poiché chi fa il suo dovere e può dimostrarlo non dovrebbe avere alcuna paura né di Presidi, né di Valutazioni e neppure di Generali di Corpo d'Armata.

Il punto invece che potrebbe assestare un colpo mortale al mondo della scuola è un altro, la ventilata stesura di una sorta di albo territoriale da cui attingere per formare le graduatorie interne di Istituto, che in questo modo verrebbero letteralmente fatte a pezzi con sconvolgimenti inimmaginabili, perchè davvero i Presidi si troverebbero in seria difficoltà a scegliere scavalcando magari chi insegna da dieci, venti o addirittura trent'anni, con conseguenti guerre sindacali a oltranza che di sicuro farebbero della Scuola un teatro di Guerra delle più cruente nel mondo del lavoro.

Non c'era bisogno di scatenare una tale guerra tra poveri se l'intento era quello di assumere i giovani al posto di quelli già assunti da anni o decenni: bastava infatti abbassare il limite dell'età di pensionamento a 60 e i conti erano fatti; sia i giovani sia i meno giovani ne avrebbero tratto profitto, poiché tra l'altro un pensionamento a 66-67 anni è davvero inconcepibile e sfida tutte le Leggi del buon senso e della logica.

Ad ogni modo ritengo che la ventilata valutazione degli Insegnanti in base ai risultati ottenuti (non in base all'impegno profuso, quindi se un alunno non riesce a fare i compiti sarebbe colpa dell'Insegnante), implicherebbe un setacciamento dei curriculum davvero dispendioso, dove si anniderebbe la sempre annosa questione del clientelismo, per cui non è detto che verrebbero individuati i migliori, ma potrebbero al contrario venire assunti quelli più disposti ad assorbire le direttive delle nuove norme dove ad esempio non si parla neppure di adeguare gli stipendi da fame degli Insegnanti agli standard vigenti in diversi Stati.

Tutto quanto precede per dire che siamo in mezzo all'oceano e che la nave della scuola può Trasformarsi in una semplice barchetta di carta pronta ad essere travolta dalle onde impietose della crisi in atto.

Saluti
Vipom

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