Non
sono uno studioso di flussi migratori e neppure pretendo di
diventarlo. Tra l'altro, per sgombrare il campo da qualsiasi equivoco
premetto che non sono affatto contro i migranti, né l'Italia lo è.
Fatte
comunque queste dovute premesse, bisogna dire che pian piano comincia
a farsi largo l'idea che il fenomeno migratorio che ci sta in pratica
sommergendo possa essere in un certo senso pilotato non dall'Italia,
sebbene dall'estero.
L'Italia
certo ha cercato di alzare la voce, ha fatto capire all'Europa che
non si può andare avanti così e che essa è chiamata ad accogliere
un certo numero di migranti, ma l'UE, pur venendo incontro ad alcune
richieste italiane, in pratica ha fatto capire che il peso maggiore
di questo colossale problema deve restare in mani nostrane, come se
la gestione del fenomeno migratorio dalla Libia fosse un nostro
preciso compito e un nostro inalienabile dovere.
Ricordiamo
per chi non lo ricordasse che la Guerra alla Libia del 2011,
conclusasi con la barbara uccisione di Gheddafi, non è stato affatto
un progetto italiano, semmai di altre Nazioni, tra cui principalmente
la Francia, che con Sarkozy fece a suo tempo enormi pressioni
sull'ONU affinchè autorizzasse un qualche intervento a favore dei
rivoltosi anti-Gheddafi. L'ONU accordò soltanto una no-fly zone, di
cui comunque le potenze occidentali e l'aviazione francese se ne
infischiarono altamente, cominciando non solo ad interdire i velivoli
militari libici, ma al contrario intraprendendo in maniera
illegittima una campagna di bombardamenti contro le forze del Leader
libico, che come effetto logico cominciò a causare anche elevate
perdite civili.
Gheddafi
aveva ammonito che la Guerra avrebbe provocato un'ondata migratoria
biblica, ma allora si perseguiva tenacemente la sua eliminazione e
difatti così finì, con tutte le televisioni che mandarono in onda
il barbaro assassinio di Gheddafi, che produsse un'ondata di sdegno
specialmente in Russia, che si vide per l'ennesima volta tradita
dall'ONU e dall'Occidente.
Stante
i fatti pregressi, sarebbe facile allora concludere che quella guerra
avesse come obiettivo lo scatenamento dell'esodo che si sta
verificando adesso, ma non penso che il suo fine dichiarato e
premeditato fosse questo, anche se si inserì molto bene in quello
che stava montando a quei tempi, in sostanza una resa dei conti tra
le Democrazie europee per decidere chi dovesse pagare l'enorme crisi
finanziaria che già aveva cominciato a martellare televisioni e
media, con annunci di spread, default ecc. di cui mai si era parlato
prima di quell'anno fatidico del 2011, l'anno della caduta di
Berlusconi e della comparsa di Mario Monti, messo a Capo del Governo
italiano in quello che molti ritengono un vero e proprio Colpo di
Stato mascherato, tant'è che nessuno in Italia se ne accorse, salvo
adesso leccarsi le dolorose ferite.
Ebbene,
da quanto precede si può ben capire che l'Italia fu scelta come
vittima sacrificale, in pochi mesi la sua autorità e sovranità
vennero messe a tappeto, costringendola nel vicolo cieco di forsennate
politiche di austerità a favore di banche ed Istituti finanziari
europei che ne fecero e ne stanno facendo scempio.
Logico
quindi che in queste condizioni, una volta atterrata da formidabili
attacchi finanziari e speculativi, l'Italia non ha potuto e non può
opporre alcuna resistenza a quello che si manifesta come l'ultimo
chiodo sulla sua bara, appunto il fenomeno migratorio di cui si
parla, che si palesa quindi come il classico colpo di grazia per
affossare definitivamente le resistenze italiane e per piegare in
maniera feroce il nostro Stato alle Trame pianificate a tavolino dai Poteri Oscuri che comandano nel mondo
in barba a qualsiasi Legge e legittimazione.
Il
fatto che all'Italia vengano concessi aiuti e finanziamenti
dall'Europa per spingerla ad accogliere sempre più migranti potrebbe
rappresentare il famoso Cavallo di Troia per rendere più dolce la
medicina amara della nostra completa e definitiva capitolazione come
Nazione Libera e Sovrana.
Come
ben si vede quindi, qui non si tratta di essere pro o contro i
migranti, sebbene pro o contro l'Italia.
Vipom
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