In questi giorni, soprattutto dopo il recente caso di cronaca a Milano dove un ferroviere ha rischiato di perdere il braccio a seguito di un’aggressione a colpi di machete, i migranti sono balzati in testa della top ten dei problemi in cui versa il nostro Paese. L’immigrazione è un problema, e lo è già da diverso tempo, ma non il problema del nostro Paese che pare sia perennemente in emergenza su tutti i settori della vita sociale (giustizia, sanità, scuola, economia, calamità, corruzione, ecc.). Ci fosse qualcosa che funzioni in modo normale! Ovvio che al momento una parte sostanziosa dell'opinione pubblica, abbia la percezione che i migranti siano la causa di tutti i mali, e diventi la facile preda di un populismo formato da slogan privi di progetti concreti e fattibili per la risoluzione del problema stesso. Esemplificando: è un po’ come se a pranzo aspettassi 10 persone e me ne trovo, invece, 1000. Che faccio? Ne termino o caccio 990 a caso? Ridistribuisco le razioni di 10 su 1000?
A ciò, ci deve essere una risposta politica condivisa sia da chi governa, che da chi è all'opposizione evitando giochi da asilo infantile dove il Governo centrale vuole premiare i Comuni disposti all'accoglienza profughi, mentre il Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni vuole premiare i Comuni che non sono disposti all'accoglienza. Roberto Maroni dimentica, però, che all'epoca in cui era Ministro degli Interni, propose di redistribuire i migranti tra le varie Regioni italiane in base al rapporto tra numero abitanti e PIL. Una posizione la sua che oggi appare alquanto strana, soprattutto dopo aver viste le immagini nei servizi passati dai media, sulla situazione di degrado migranti a Milano, e in altre città. Si vuole forse fare in modo che il problema diventi ingestibile oltre che irrisolvibile? E a che pro? Visto che siamo tutti sulla stessa barca.
Inutile continuare con slogan sul trattato di Dublino, e compagnia bella. Fino che siamo parte integrante nella UE è il paese in cui avvengono gli sbarchi a doversi occupare delle relative operazioni in merito ai profughi. Altri propongono di sospendere l'Area di Schengen dove si permette a 400 milioni di cittadini europei di circolare muniti di una semplice carta d’identità. Che facciamo? Rimettiamo i passaporti?
Oggi, sabato 13 giugno 2015, i maggiori quotidiani compreso il Corriere della Sera, e media italiani hanno dedicato diverse pagine con servizi e foto sul degrado delle città per la presenza dei migranti, facendo a gara a dare un’immagine da “Desperation” alla Stephen King. Va da sé che, oltre a terrorizzare i cittadini col timore di malattie, sicurezza, infiltrazioni terroristiche, e quant’altro, ciò contribuisce ad aumentare i conflitti sociali interni, senza peraltro risolvere il problema. I migranti sono ancora là e non si sa bene dove sistemarli.
L'Unione europea alle nostre richieste di aiuto per la gestione dei profughi, ci ha risposto inviandoci maggiori fondi e mezzi, ma di arrangiarci. Si impieghino queste risorse al meglio per allentare sull'immediato la situazione di emergenza, e si facciano pressioni sull'Unione Europea per ottenere la redistribuzione in quota dei migranti tra gli altri paesi. Se chi è attualmente preposto a coordinare le varie operazioni non riesce a farlo, lasci il posto ad altri in grado di portare risultati positivi. I politici la finiscano di giocare al tiro al piccione, e si diano una mossa Li paghiamo perché ci risolvano i problemi, non per crearne di altri.
Dario Calligaro
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